Spettacoli


Molestie

Il New York Times e il Daily Beast denunciano molestie sessuali nel tempio DEM, 100 mila dollari per assicurarsi l'omertà

Hollywood molestie sessuali, denunce tardive

 

 

Il New York Times e Daily Beast denunciano molestie sessuali nel tempio DEM, la redazione millennials e hipster cool di Vice.com, 100 mila dollari per assicurarsi l'omertà

Washington -   Crollano i miti obamiani, il New York Times e il Daily Beast denunciano il clima tossico di Vice.com, non era buonismo, ma solo ipocrisia, non era una politica per i cittadini ma per il potere. Bastano centomila dollari per assciurarsi l'omertà DEM Centomila dollari per pagare l'omertà delle donne molestate. E queste invece di denunciare pubblicamente  intascano. Crollano i miti obamiani, crollano le politiche gender, ecologiche e millennials. Non era buonismo ma solo ipocrisia, non era moralismo ma solo sessismo, non era una politica per i cittadini e l'equità di gender, era solo una politica per il potere. Il New York Times abbatte Vice.com, simbolo DEM dei millenial radical chic, il tempio dei DEM e dell'hipster cool, é il colosso multimediale valutato 5,7 miliardi di dollari e considerato il simbolo della democrazia dei new media. ''Abbiamo fallito come società nel creare un ambiente di lavoro sicuro e inclusivo dove tutti, soprattutto le donne, possano sentirsi rispettati'' hanno ammesso i co-fondatori di Vice, Shane Smith e Suroosh Alvi. Secondo l'indagine del New York Times, Vice.com avrebbe firmato quattro patteggiamenti per risolvere le accuse di molestie. Tra questi quello di Martina Veltroni, la figlia dell'ex segretario del Pd ed ex dipendente di Vice, secondo la quale il suo capo di allora, Jason Mojica, si é vendicato contro di lei al termine della loro relazione. I legali di Veltroni, in una lettera a Vice, hanno messo in evidenza come la carriera di Marina sia stata danneggiata dalla sua relazione con Mojica. Gli avvocati del dirigente, ex capo di Vice News, hanno respinto le accuse, ma Mojica e' stato licenziato il mese scorso "per non essere in linea con i valori" dell'azienda. Nello scandalo è finito anche l'attuale presidente: Andrew Creighton ha pagato nel 2016 135.000 dollari a una ex dipendente che lo ha accusato di essere stata licenziata dopo aver rifiutato l'idea di una relazione.

Veltroni ha denunciato ilsuo direttore Jason Mojica, che guidava la divisione documentari e con cui intratteneva una "relazione sessuale".  Secondo Martina, dopo la fine della loro storia Mojica ha "fatto deragliare la sua carriera a Vice", tanto da costringerla a rivolgersi ai suoi avvocati. La società in una lettera avrebbe negato le accuse contro Mojica, sostenendo che Veltroni "stava provando a trasformare una desiderata e consensuale relazione sessuale con il suo supervisore in una causa per molestie". il 30 novembre è uscito un articolo sul Daily Beast che raccontava per filo e per segno il clima tossico, maschilista e abusivo che si respira a Vice, e di colpo l'azienda ha cambiato atteggiamento, licenziando in tronco Mojica e altri dirigenti di primo piano, senza dargli spiegazioni, adducendo "comportamenti non in linea con le nostre policy, i nostri valori, e il modo in cui i colleghi dovrebbero lavorare insieme". Lui ha spiegato al New York Times di non essersi mai "vendicato contro Martina Veltroni" e di non aver partecipato ai negoziati con i suoi avvocati sulla somma che Vice ha versato alla ex dipendente.

Il New York Times ha pubblicato un estratto del contratto scritto prima del caso Weinstein che deve firmare ogni collaboratore di Vice, nel quale è scritto, parola per parola:

 "Nonostante sia possibile che alcuni testi, immagini e informazioni con cui verrò in contatto durante il mio lavoro a Vice possano essere considerati da alcuni come offensivi, indecenti, violenti o inquietanti, io non considero tali testi, immagini o informazioni O L'AMBIENTE LAVORATIVO di VICE come offensivi, indecenti, violenti o inquietanti".

Non è chiaro quanto Martina Veltroni abbia ricevuto da Vice, ma la società in altre situazioni simili ha pagato anche 135 mila dollari in cambio del silenzio delle presunte vittime, visto che hanno scelto la strada della transazione stragiudiziale invece di un processo con prove, testimoni ed eventuali condanne penali.

La società da mesi cerca di affrontare e risolvere il problema delle molestie cercando di conciliare il suo passato, famoso per la copertura provocatoria della cultura streewear, con il fatto di essere diventato un colosso che ha come azionisti giganti quali Walt Dinsey e Fox. Lo ha fatto allontanando Mojica e licenziando altri tre dipendenti per violazione delle politiche sul luogo del lavoro. Ma dall'indagine del New York Times emerge che molto resta ancora da fare.

 

(Frank Corkey, 24 dicembre 2017)

 

 

 

Hollywood molestie sessuali, denunce tardive

Hollywood -   Rose McGowan si scaglia contro l'ipocrisia delle "dive in nero". L'attrice, tra le prime ad aver accusato apertamente Harvey Weinstein di molestie sessuali, contesta l'iniziativa di indossare abiti neri alla cerimonia dei Golden Globe. Meryl Streep, Emma Stone e Jessica Chastain sono state tra le prime ad aderire a questa forma di protesta silenziosa contro gli abusi denunciati da settimane a Hollywood. Rose McGowan in prima linea nella battaglia contro il produttore che definisce "The Pig Monster", esprime il suo sdegno nei confronti dell'iniziativa, accusando le colleghe di essere ipocrite rispetto al problema. McGowan attacca particolare Meryl Streep e le attrici che come lei "hanno felicemente lavorato per The Pig Monster" e che ora hanno annunciato la loro protesta silenziosa vestendo di nero ai Golden Globe. "Il tuo silenzio è il problema" scrive l'attrice, "accetterai un premio falso senza batter ciglio e non ci sarà nessun cambiamento reale. Disprezzo la tua ipocrisia. Forse dovresti indossare Marchesa" conclude McGowan.

(Frank Corkey, 24 dicembre 2017)

 

 

 

 

 

 

 

Spettacoli